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7 febbraio 2007

L' ipocrisia dello Stato Benzinaio


Premesso che non ho il babbo benzinaio, non lavoro per una compagnia petrolifera, uso l'automobile tutti i giorni un paio d'ore e sono favorevole alle liberalizzazioni, voglio andare controcorrente e spezzare una lancia a favore dei benzinai e del loro sciopero di questi giorni.

Indubbiamente il caro-benzina è un problema che colpisce tutti gli automobilisti italiani, considerando che, riguardo al costo al litro del carburante, siamo ai primi posti in Europa (vedi tabella) sia in assoluto che, soprattutto, rispetto al reddito medio.

Ad ogni modo mi sembra una grande ipocrisia liberalizzare la distribuzione della benzina attraverso gli ipermercati (con un vantaggio stimato nell'ordine di 0,10 euro per litro), considerato che il gestore guadagna circa 0,03 euro (3 centesimi) al litro mentre lo STATO ITALIANO si mette in tasca circa 0,80 euro (80 centesimi) tra tasse e accise (i 2/3 del prezzo alla pompa).

Se si trattasse di accise di una certa attualità, si potrebbe anche chiudere un'occhio, ma se analizziamo nel dettaglio si scopre che questi "balzelli" risalgono alla notte dei tempi, e più precisamente:

1) 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
2) 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
3) 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
4) 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
5) 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
6) 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
7) 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
8) 205 lire per la missione in Libano del 1983;
9) 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
10) 39 lire (0,20 centesimi di euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranviari del 2004.

Un totale di 485,90 lire, pari a 0,25 euro.

Mi sembra evidente che, se lo Stato chiede l'abbassamento del prezzo della benzina, il primo a dover agire debba essere proprio il governo, eliminando queste odiose ed inutili accise che, in maniera subdola e silenziosa, ci alleggeriscono il portafoglio.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...
 

A Porta Porta Fini e Rutelli parlavano di queste dannate accise ma non si è mai trovata una soluzione per diminuire il costo della benzina. Fini attribuiva l'alto costo della benzina alla guerra in Iraq ma in realtà tutto ciò è falso perchè in USA fanno il pieno spendendo la metà. Non è colpa del cambio visto che l'euro è più forte del dollaro, la soluzione? E' l'aumento delle tasse sulla benzina.

Anonimo ha detto...
 

http://gestoricarburanti.splinder.com/

la_strada ha detto...
 

carissimo, sono d'accordo con te. pensa a quello che è successo con la "liberalizzazione" sulle ricariche dei telefonini. Il governo ha eliminato (forse) i costi di ricarica, che di fatto non erano roba sua, ma non ha minimamente pensato ad eliminare la tassa di concessione governativa, una sorta di tassa sul bene di lusso, che grava sugli abbonamenti. Lì ci rimetterebbe... adesso no, ora può permettersi di fare demagogia!


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