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È italiana la prima regolamentazione del Voice over Ip di tutt’Europa. Un primo passo verso la maturità delle telefonate attraverso Internet
Sta per cambiare tutto nella telefonia via Internet (VoIp): per gli operatori, gli utenti, il mercato. A causa di una delibera che l’Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom) ha pubblicato pochi giorni fa.
È la prima in Europa a regolare il VoIp. Ed è solo l’inizio: nei prossimi tre mesi l’Italia farà ulteriori passi avanti che porteranno il VoIp verso un maggiore grado di maturità. Per gli utenti, la bella notizia è che gli operatori sono adesso obbligati a fornire accesso ai numeri di emergenza, qualunque sia il servizio VoIp utilizzato.
La delibera riguarda però soltanto quei servizi VoIp che permettono di chiamare numeri telefonici normali. Non si occupa del VoIp che vive solo nel mondo dei computer, che cioè è Pc to Pc.
Le chiamate di emergenza sono un tassello importante che mancava per rendere il VoIp equiparabile alla telefonia tradizionale. Finora le hanno abilitate soltanto i grandi operatori (Tiscali, Fastweb, Bt Albacom, Eutelia, Elitel, ma non Telecom Italia); adesso dovranno farlo tutti.
Portabilità del numero
Un altro tassello aggiunto dalla delibera riguarda la portabilità del numero: adesso anche gli operatori VoIp sono obbligati a concederla agli utenti che cambiano servizio. Finora era imposta solo sulla telefonia tradizionale. Agcom ha deliberato anche sui numeri assegnabili dagli operatori. Quelli con prefisso geografico ora possono essere associati solo a servizi VoIp «seminomadici», i più simili alla telefonia tradizionale.
Utilizzabili cioè soltanto all’interno di uno stesso distretto telefonico. Il prefisso assegnato dovrà essere quello della città dell’utente. Finora, invece, è stato possibile per un utente di Roma attivare un numero VoIp di Milano (per esempio) e usarlo in giro per il mondo via Internet.
Un prefisso per «veri nomadi»
Il VoIp supernomadico resta comunque possibile, ma attraverso numeri di telefono speciali, che cominciano con la cifra cinque e che quindi ora diventano caratteristici del VoIp.
Agcom ha regolato anche il costo di una chiamata ai numeri cinque. Da rete fissa, deve essere al massimo pari al doppio di una chiamata urbana. Dai cellulari, la telefonata al cinque deve costare quanto a un numero nazionale italiano su rete fissa. Potranno dare numeri geografici soltanto gli operatori dotati di licenza Pats (Publicly available telephone service - la stessa che è necessaria per vendere servizi voce normali).
Costa circa 120 mila euro l’anno. Per assegnare numeri 5 basterà un’autorizzazione generale (600 euro l’anno).
Basta con l’eresia
In sostanza, la delibera da una parte cerca di mettere una toppa su alcune lacune del VoIp (al confronto con la telefonia tradizionale); dall’altra razionalizza i servizi per armonizzarli con il piano di numerazione nazionale. Finora il VoIp è stato come un’eresia sregolata; adesso viene convertita nell’alveo della religione telefonica di Stato.
Il prossimo passo sarà l’interoperabilità, cioè rendere possibili le chiamate VoIp tra utenti di operatori diversi.
Agcom nei prossimi 120 giorni spingerà gli operatori ad accordarsi per raggiungere l’interoperabilità su Ip.
Che vuol dire?
Nomadico
Dimmi da dove chiami e ti dirò che numero hai
Il VoIp «nomadico» è utilizzabile ovunque, senza vincoli di domicilio. Finora avevano la stessa numerazione dei numeri «geografici», per esempio 02 per Milano o 06 per Roma. Ora non si può più fare: questi numeri cominceranno tutti per «5».
Tratto da:
http://www.weekit.it/index.php?option=com_content&task=view&id=37635&Itemid=193
31 marzo 2006
Le prossime novità del Voip - Telefonare con Internet
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